Quanto dura un impianto dentale?
Un impianto dentale ben posizionato e mantenuto può durare oltre 20-30 anni, e in moltissimi casi accompagna il paziente per tutta la vita. Non si tratta però solo della vite in titanio inserita nell’osso, ma anche della corona protesica che viene fissata sopra: quest’ultima potrebbe richiedere una sostituzione dopo 10-15 anni, in base all’usura o a eventuali cambiamenti del cavo orale.
La durata complessiva dipende in gran parte dalla cura quotidiana e dalla qualità del trattamento. Gli impianti realizzati con materiali certificati e da professionisti esperti, come quelli utilizzati nel nostro studio, garantiscono un’elevata resistenza nel tempo. Inoltre, il monitoraggio regolare attraverso visite di controllo consente di individuare e prevenire eventuali problemi prima che compromettano l’impianto.
Da cosa dipende la durata di un impianto?
La longevità di un impianto dentale dipende da un mix di fattori clinici, igienici e comportamentali:
- Qualità dell’osso: un osso sano e stabile favorisce una corretta osteointegrazione dell’impianto.
- Tecnica chirurgica: la precisione nell’inserimento e nella scelta della posizione è cruciale per evitare carichi eccessivi.
- Materiali utilizzati: impianti in titanio di grado medicale o zirconio, combinati con corone in ceramica integrale, offrono durabilità ed estetica.
- Igiene orale domiciliare: spazzolare i denti dopo ogni pasto e usare filo interdentale o scovolini riduce il rischio di infezioni.
- Sedute di igiene professionale regolari: fondamentali per rimuovere placca e batteri in profondità.
- Fumo e bruxismo: il fumo riduce la vascolarizzazione e rallenta la guarigione, mentre il digrignamento notturno può sollecitare e danneggiare l’impianto.
- Controlli periodici dal dentista: ci permettono di intercettare per tempo eventuali segni di infiammazione o mal posizionamenti.
Nel nostro studio, ogni paziente viene seguito prima, durante e dopo l’intervento, con un programma di mantenimento personalizzato.
Come si fa un impianto dentale?
L’inserimento di un impianto dentale è un intervento chirurgico mini-invasivo che richiede una preparazione accurata. Ecco le fasi principali:
- Valutazione iniziale
Tramite visita clinica, radiografie e TAC 3D, analizziamo la quantità e la qualità dell’osso disponibile, l’anatomia e l’occlusione. Questo ci consente di pianificare il caso in modo personalizzato. - Intervento chirurgico
In anestesia locale e assoluta sicurezza, si inserisce la vite in titanio nell’osso mascellare o mandibolare. L’intervento dura circa 30-60 minuti per impianto, è indolore e spesso il paziente torna alle normali attività già il giorno dopo. - Osteointegrazione
È la fase in cui l’impianto si integra con l’osso. Può durare da 2 a 6 mesi, a seconda della zona trattata e delle condizioni ossee. - Fissaggio della corona
Una volta integrato l’impianto, viene fissata una corona in ceramica o zirconio, che ripristina estetica e funzione. In alcuni casi, si può optare per un carico immediato, cioè per la protesizzazione entro 24-72 ore.
Presso il nostro studio adottiamo le tecniche più moderne e sicure, e se necessario utilizziamo rigenerazione ossea guidata o impianti corti, anche nei casi con poco osso.
Cosa mangiare dopo l’intervento?
Dopo l’inserimento di un impianto, l’alimentazione deve essere morbida e fredda nei primi giorni. Ecco alcuni consigli:
✅ Sì a:
- Yogurt, purè, vellutate
- Pasta molto cotta, riso
- Uova, pesce morbido, formaggi cremosi
❌ No a:
- Cibi duri, croccanti o appiccicosi
- Alcol e bevande calde
- Masticazione sull’area operata
Dopo circa 7-10 giorni, si può tornare gradualmente a un’alimentazione normale.
Dolore, gonfiore e altri sintomi comuni
Dopo l’intervento di implantologia è normale avvertire un leggero dolore nella zona trattata, un po’ di gonfiore o una lieve sensazione di fastidio alla masticazione. Tutti sintomi transitori che durano da 2 a 5 giorni.
Per alleviarli, il dentista può prescrivere:
- Antidolorifici o antinfiammatori
- Ghiaccio nelle prime 24 ore (a intervalli)
- Antibiotici, solo se indicati
- Una dieta morbida e fredda nei primi giorni
È anche possibile notare un ematoma sulla guancia o un piccolo sanguinamento gengivale nelle prime ore. Tuttavia, se il dolore persiste o aumenta dopo 5-7 giorni, o se si manifesta febbre o fuoriuscita di pus, è importante contattare immediatamente lo studio. In rari casi, questi sintomi possono indicare una perimplantite, da trattare subito per evitare il fallimento dell’impianto.

Quando non si può fare un impianto dentale?
Gli impianti dentali sono una soluzione sicura e consolidata, ma ci sono alcune controindicazioni assolute e relative:
🚫 Controindicazioni assolute:
- Malattie sistemiche gravi non controllate (es. cardiopatie gravi, insufficienza renale)
- Patologie oncologiche in fase attiva
- Terapia con bifosfonati endovenosi
- Gravi immunodeficienze
- Dipendenza da droghe o alcol
⚠️ Controindicazioni relative (possono richiedere un’attenta valutazione):
- Diabete non compensato
- Osteoporosi
- Bruxismo severo
- Igiene orale trascurata
- Gravi parodontiti non trattate
- Fumo eccessivo
In caso di osso insufficiente, è possibile valutare soluzioni avanzate come innesti ossei, impianti zigomatici o tecniche di rigenerazione. In ogni caso, prima dell’intervento, viene eseguita un’analisi clinica completa, così da valutare ogni possibile rischio o alternativa.
Cosa fare se un impianto fa male, si muove o si stacca?
- Se l’impianto fa male, contatta subito lo studio per valutare un’infiammazione o infezione (perimplantite).
- Se si muove, potrebbe non essersi integrato bene con l’osso. Va verificato clinicamente.
- Se si stacca, è probabile che sia la corona e non l’impianto stesso: può essere riavvitata o sostituita.
In ogni caso, non aspettare: agire tempestivamente è fondamentale per evitare complicazioni.
Pulizia e manutenzione degli impianti dentali
Anche se l’impianto dentale non è un dente naturale, va curato con la stessa attenzione. Una scarsa igiene può portare alla formazione di placca batterica e alla comparsa della perimplantite, un’infiammazione che può compromettere l’osso e causare il fallimento dell’impianto.
Ecco alcune buone abitudini da adottare:
🪥 A casa
- Lavare i denti 3 volte al giorno con spazzolino morbido
- Usare filo interdentale o scovolino specifico per impianti
- Valutare l’uso dell’idropulsore (utile ma non sostitutivo dello spazzolino)
- Evitare di fumare
🏥 Dal dentista
- Effettuare visite di controllo ogni 6 mesi (o secondo indicazione clinica)
- Sottoporsi a sedute di igiene orale professionale per eliminare placca e tartaro
- Monitorare lo stato dell’impianto con radiografie periodiche
Nel nostro studio, ogni paziente con impianto viene inserito in un programma di mantenimento personalizzato, con richiami programmati per garantire una lunga vita all’impianto e al sorriso.
Hai bisogno di un consulto?
Presso lo Studio Dentistico Associato Baleri Tani Pivetti, ci occupiamo di implantologia con tecniche avanzate e materiali di alta qualità. Ogni intervento è personalizzato sulle esigenze cliniche e funzionali del paziente, con un’assistenza empatica prima, durante e dopo la procedura.
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